Buonasera a tuttə,
come state in queste giornate piovose?
Io mi sento nel mio elemento.
La mamma ci ha abituate, noi sorelle, a vivere la tempesta con un atteggiamento spirituale. Quando eravamo scricciole il suo rituale era:
recuperare le ceste rosse che il papà usava per portare in giro l’attrezzatura del canyoning;
riempire le ceste con il piumino e portarle fuori, sotto al balcone;
preparare tre tazze di tè nero con il latte e lo zucchero;
inserirci nelle ceste e stare a guardare la pioggia.
Questo è uno dei ricordi d’infanzia più preziosi che ho e riemerge a ogni tuono.
La chicca di oggi è una canzone per la pioggia, ma pioggia intesa nello stesso modo spirituale della mia infanzia.
Inoltre è la prima traccia di uno dei tre album che certamente mi porterei su un’isola deserta. E di solito, questa te la racconto, è la mia canzone-test per capire se sto bene. Se esplodo in lacrime c’è qualche fantasma da stanare, al contrario posso dire con discreta sicurezza che tutto va bene.
Ecco, tutto va bene.
Settimana prossima esce l’ultima intervista e poi mi fermo per un mesetto, così riordino le idee e il piano editoriale.
Un abbraccio.
Ayla
Nel frattempo ha smesso di piovere.
© Anathema, Weather Systems 2012 (Kscope Music)